Agamennone di Eschilo, per la regia di Davide Livermore ha aperto la cinquantasettesima stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa. Oltre 4 mila persone hanno assistito al debutto dello spettacolo che ha segnato il ritorno del teatro alla capienza piena dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia. "Avere la straordinaria occasione di dirigere l’Agamennone di Eschilo - sono le parole di Livermore - significa accogliere la sfida di partire dall’archetipo per porre le premesse che, in maniera "irrefrenabile", verranno sviluppate negli altri due drammi della trilogia. In quanto archetipo, l’Agamennone eschileo corrisponde alla definizione stessa di "classico": qualcosa che è esemplare sin dal momento della sua creazione, ma sempre vibrante ed estremamente attuale, motivo per cui va restituito in tutta la sua possanza e forza con un lavoro di altissima filologia". La traduzione dello spettacolo è di Walter Lapini; Agamennone di Eschilo è una coproduzione con il Teatro Nazionale di Genova. Domani sera, alle 19, è in programma il debutto dell’Edipo re di Sofocle per la regia di Robert Carsen nella nuova traduzione di Francesco Morosi.
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