Alle spalle, proprio come quella calda serata di fine aprile di ventiquattro anni prima, avrà la facciata della Cattedrale di san Nicolò con il suo possente portone in bronzo. Andrea Bocelli sabato prossimo da quel naturale palcoscenico, quasi un teatro all’aperto, nato dall’ingegno e dalle sapienti mani di architetti e capimastri del Settecento, celebrerà il fastoso barocco di Noto, centro capofila del sito Unesco Città Tardo Barocche del Val di Noto, e con esso gli altri sei luoghi dell’isola iscritti nella World Heritage List: la Valle dei Templi, Siracusa e le necropoli di Pantalica, la Villa romana del Casale, le Isole Eolie, l’Etna e Palermo con le Cattedrali di Monreale e Cefalù.
E in quel concerto barocco, ideale scenario che si offre al mondo, il tenore toscano si muoverà tra le gigantesche opere di Igor Mitoraj, lo scultore polacco. Proprio così. A dominare la scena ci saranno i monumentali eroi caduti di Mitoraj: Eros alato screpolato, Dedalo, Eros bendato, Ikaro alato e Ikaria, mentre una sesta opera Gambe alate sarà sistemata in una piazza. Un'incantevole esposizione proposta dalla Galleria Contini di Venezia, in collaborazione con l’Atelier Mitoraj, che ha accolto con slancio l'iniziativa.
"Frammenti, perfetti nella loro imperfezione - spiegano dalla Galleria Contini - che riflettono gli echi di un passato che ancora riconosciamo come nostro: così nel capolavoro barocco di Noto aleggeranno la bellezza e la tragicità del mito, sublimate dall'universalità del messaggio di Mitoraj. Il risultato è quello di un connubio unico, in grado di accendere i riflettori sul patrimonio artistico nazionale e riportare in vita il classico grazie a due artisti, unici nel loro genere, che hanno avuto la capacità di rendere immortale, la magia del bello". Bocelli e la Cattedrale: era il 1996 quando il tenore si esibì in diretta Rai da quel palcoscenico. Altri tempi, allora c’era libertà di movimento e la folla, quasi in un abbraccio, circondò la Cattedrale ferita, quel maestoso simbolo della cristianità venuto giù appena un mese prima, il 13 marzo. "Sono felice di tornare in Sicilia e di cantare in uno dei suoi luoghi più belli e suggestivi, la Cattedrale di Noto", ha commentato il tenore. "Sarà una serata all’insegna dell’arte per celebrare i siti dell’Unesco che sono patrimonio dell’Umanità".
Sabato prossimo quel teatro all’aperto, nel pieno rispetto delle norme antiCovid, potrà contenere fino a quattrocento persone. Il pubblico avrà alle sue spalle palazzo Ducezio, sede del Comune, e volgendo lo sguardo a destra e manca riuscirà a cogliere in tutto il suo splendore i sontuosi monumenti – chiese e monasteri - allineati lungo il corso principale. “Quello che ci apprestiamo a vivere a Noto è un evento culturale di spessore – ha affermato Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana -: una giornata celebrativa pensata in una città simbolo dell’arte barocca dell’isola”.
Un progetto, Noto città d’arte, che continua a mostrare il lato migliore della capitale del barocco con le diverse mostre (Io, Renato Guttuso e "Novecento. Artisti di Sicilia da Pirandello a Guccione"), alle quali si aggiunge fino al 7 febbraio del 2021 quella dedicata a Mitoraj. Per Corrado Bonfanti, sindaco di Noto “l’iniziativa si inquadra nel virtuoso percorso che vede protagonisti i siti siciliani iscritti nel patrimonio mondiale. Luoghi che per la prima volta, dalla loro iscrizione nella World Heritage List, sono chiamati a fare rete”.
La bellezza salverà il mondo: sembra questo lo slogan che accomuna i sette siti della Sicilia. La scommessa è stata lanciata: sabato le città del Val di Noto, e con esse le altre inserite nel Patrimonio dell’Unesco, vivranno un evento unico nel suo genere che si gioca sull’asse Mitoraj-Bocelli protagonisti, con la loro arte, delle atmosfere della più bella tradizione classica.
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