Con la visita dell’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Alberto Samonà è stata riaperta sabato scorso al Convitto delle Arti Noto Museum di Noto la mostra “Novecento - Da Pirandello a Guccione - Artisti di Sicilia”. L’esposizione sarà visitabile nei weekend e nei festivi di giugno (dalle 10 alle 20, ultimo biglietto alle 19) e da luglio tutti i giorni (dalle 10 alle 24, ultimo biglietto alle 23). Il percorso espositivo prevede il rispetto delle linee guida governative sulle norme anti contagio Covid-19 ed il personale provvederà a far rispettare tutte le nuove disposizioni. Nel corso della visita l’assessore Alberto Samonà ha sottolineato l’importanza di riaprire i siti d’arte siciliani ed ha ricordato le prime misure della sua attività di governo. “Il primo atto da assessore - ha commentato Alberto Samonà - è stato quello di chiedere ai direttori dei Musei ed ai direttori dei Parchi archeologici se erano pronti a ripartire e tutti hanno risposto con entusiasmo. Abbiamo riaperto i luoghi della cultura gratuitamente fino al 7 giugno per dire grazie ai siciliani ed a tutti coloro che sono stati responsabilmente a casa nel periodo dell’emergenza”. Ad accompagnare il neo assessore era presente il Sindaco di Noto Corrado Bonfanti che ha confermato l’impegno della sua amministrazione nel sostenere tutte le iniziative culturali. “Siamo contenti - ha detto il primo cittadino di Noto - che tra le prime iniziative in Sicilia che l’Assessore Regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà ha avuto modo di visitare ci sia la mostra di Noto. Con l’Infiorata abbiamo voluto dare un segnale di ripartenza, di rinascita ed oggi con questa mostra continuiamo questo percorso”. Sotto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Siciliana e del Comune di Noto la mostra è prodotta da Mediatica ed organizzata da Sicilia Musei. Quando, nel 2003, Vittorio Sgarbi scandagliava con occhio attento e curioso il patrimonio pittorico e scultoreo italiano nella “ricerca di un’identità” artistica nazionale, vi comprendeva anche la Sicilia, di cui, come è suo gusto, cercava e indagava personalità nascoste e pur sorprendenti. Offrì allora un panorama inedito e affascinante. Ma più ne raccolse, giungendo fino alle ultime generazioni, nel 2014, con la prima edizione di “Artisti di Sicilia”, che attraversò con un grosso bagaglio di opere, una buona parte dell’isola da Favignana, a Palermo e a Catania. Una esperienza che raccolse ben 60.000 visitatori in soli sei mesi nelle tre sedi. “Artisti di Sicilia” viene riproposta a Noto variandone in parte il panorama con eliminazioni e aggiunte di nomi e con opere diverse degli stessi artisti, per ribadire e sottolineare ancora una volta l’ampiezza, la varietà e la forza del genio artistico dell’isola. Sgarbi ha allargato al massimo, sia numericamente sia nelle generazioni, sia nella diversità degli “esercizi di stile”, il panorama, offrendo al numeroso pubblico dei visitatori una rara occasione, per vedere raccolte insieme prove significative ormai storicizzate sia dei più noti maestri sia di personalità defilate, ma non ignorabili, sia dei più giovani artisti, spesso costretti ad una diaspora o ad un isolamento, che non ne ha consentito una pronta conoscenza. Obiettivo: una lettura pressoché unitaria, complessiva dell’arte siciliana, nel cui eclettismo predomina, per lo più, un fil rouge, quello del realismo, della figurazione, che, ad eccezione di alcune parentesi di sperimentalismo innovativo, non trova ostacoli nel suo percorso. La mostra “Novecento - Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Guccione”, a cura di Vittorio Sgarbi, è un tributo alla Sicilia, ai siciliani e alla sicilitudine e si innesta perfettamente nel ciclo quinquennale, che ha visto Noto diventare palcoscenico di grandi mostre d’arte.