NOTO. L’esperienza romana di Danilo Bucchi, Alessandro Cannistrà, Pietro Ruffo e Maurizio Savini e quella siciliana di Alessandro Bazan, Francesco Lauretta, Andrea Di Marco e Fulvio Di Piazza saranno ospitate, fino al 31 agosto, al Convitto delle Arti Noto Museum, l’ex Convitto Ragusa ora trasformato nel Museo di Noto. La mostra «ET ET (...sia l’una che l’altra)» è curata da Giuseppe Stagnitta, con il patrocinio del Comune di Noto ed è prodotta da Fenice Company Ideas. Un progetto collettivo che verrà sviluppato da ogni singolo artista in un percorso personale, otto sale per otto artisti: il primo gruppo, quello romano, ha inaugurato il 17 giugno per concludere il 20 luglio e il secondo gruppo siciliano inaugurerà il 21 luglio per concludere il 31 agosto 2017. Nel cortile del Museo sono state presentate, inoltre, 2 statue di Domenico Pellegrino che rimarranno esposte fino al 30 settembre. «La dialettica - si legge in una nota degli organizzatori della mostra - è uno dei principali metodi argomentativi della filosofia e consiste nell’interazione tra due tesi o principi contrapposti, che classifica secondo logica ogni realtà; descrivendola non solo in sé stessa, ma anche in rapporto al suo contrario. Il principio di non contraddizione dichiara che in un sistema di logica sia vera una affermazione e anche la sua negazione. Bianco e nero non scaturiscono da una superiore e comune Idea di Colore, ma scaturirebbero l’uno dall’altro, per dare luogo soltanto alla fine, attraverso la loro contrapposizione, all’Idea che li comprende: tesi e antitesi possono logicamente convivere in un et et ('sia l’una che l'altrà)».