SIRACUSA. Il pubblico si divide equamente: da un lato applaude l' affresco «ferroso» di Gabriele La via che ha voluto Elettra belva ferina e supplice in un mondo che la rifiuta; dall' altro lato apprezza la leggerezza verso cui cerca di virare l' Alcesti disegnata da Cesare Lievi che passa dalla funeral band stampo Bregovic alle scenografie vagamente Kabuki.
Se da un lato svetta la straordinaria duttilità di Maddalena Crippa, nei panni della regina Clitennestra, dall' altro presta la sua figura alla mite, algida Alcesti, la bella Galatea Ranzi. Due tragedie profondamente diverse, allestite e pensate da due registi agli antipodi - classico Lavia, che «rispetta» Sofocle; alla ricerca di innovazioni, Lievi, nei confronti di Euripide - ma non per questo complementari: e Siracusa si appresta a battere il suo record. Finora infatti, al Teatro Greco sono state già superate le 100.000 presenze per le due tragedie che si alternano; circa 3000 spettatori a spettacolo per ciascuna delle 31 rappresentazioni finora andate in scena.
Senza contare le quattro date «low cost» a biglietto ridotto senza posto assegnato che hanno visto le code ai cancelli sotto il sole, per prima dell' orario di apertura: hanno registrato l' en plein con oltre 5000 spettatori a replica.
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