MARZAMEMI. La sedicesima edizione del Festival internazionale del cinema di frontiera, che si svolgerà a Marzamemi dal 25 al 31 luglio, sarà nel segno della collaborazione con i festival del Brasile e di Cuba. Ad annunciarlo è il direttore artistico Nello Correale dopo la visita a Marzamemi del regista e produttore brasiliano Andrea Tonacci, che collabora con gli eventi cinematografici «Forum doc» di Belo Horizonte e «Cinema de fronteira» di Goiania, accompagnato dal figlio, Daniel Tonacci, dell?Agenzia nazionale brasiliana del cinema. «Stiamo volgendo lo sguardo al Sudamerica - dice Correale - e non ci sarà solo il Brasile nella prossima edizione, ma stiamo valutando anche un rapporto di collaborazione con Cuba». Intanto, dodici donne intrappolate in un salone di un parrucchiere a Gaza sono le protagoniste della prima italiana del film «Degradè» dei fratelli palestinesi Tarzan & Arab Nasser che inaugurerà il 7/o «Middle East Now», il festival di cinema, arte e musica dal 5 al 10 aprile a Firenze nei cinema Odeon, Stensen e in altri luoghi della città. In programma 44 film, di cui 38 in prima italiana, da vari paesi del Medio Oriente: Iran, Iraq, Libano, Kurdistan, Israele, Libia, Palestina, Giordania, Emirati Arabi, Siria e Afghanistan. Saranno 30 gli ospiti del festival tra registi e artisti, quest'ultimi, protagonisti di tre mostre e un concerto. Dalla Palestina arriva anche la prima italiana di «Idol» di Hany Abu-Assad, il regista palestinese premio Oscar nel 2006, sulla vera storia di Mohammad Assaf, il ragazzino di Gaza vincitore del talent show Arab Idol. E poi dalla Siria il documentario «A Syrian Love Story» di Sean McAllister, girato nell'arco di cinque anni, sulla storia d'amore di una coppia di attivisti minacciata dagli orrori della guerra e l'anteprima del documentario «Mr. Gay Syria» della regista turca Ayse Toprak sulla battaglia personale di un attivista per i diritti dei gay nel trovare un siriano che partecipi al concorso di bellezza Mr. Gay World. Dall'Arabia Saudita arriva la commedia «Barakh meets Barakah» di Mahmoud Sabbah, girato nel paese in cui il cinema è stato bandito nel 1972. In programma anche il documentario «Speed Sisters» di Amber Fares, sui sogni di un gruppo di donne palestinesi che affermano le loro libertà come piloti automobilistici. Tra gli omaggi quello alla regista turca Yesim Ustaoglu, una delle più importanti autrici del cinema contemporaneo in Turchia. Chiude il festival il palestinese 'Eyes of a Thief' che ha nel cast la famosa cantante algerina Souad Massi (presente al festival per una esibizione). Tra gli eventi collaterali anche tre mostre: 'Our Limbò della fotografa libanese Natalie Naccache su un gruppo di giovani donne siriane che hanno lasciato il paese poco prima dello scoppio della guerra; 'Live, Love, Refugeè di Omar Imam sui rifugiati siriani e 'My Lebanon', un diario illustrato sul Libano.