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Siracusa, la Graziella raccontata dai volontari del Fai

SIRACUSA. «Molti si meravigliano di queste bellezze di cui si è persa la memoria ed è bello per noi scoprire la nostra città, conoscere i luoghi spesso chiusi, che riacquistano vita». Si racchiude in queste semplici parole di due giovani studentesse dello Scientifico Corbino, Michela Messina e Rebecca Melchiori, guide speciali ed emozionate, la «Giornata del Fai di primavera», che ha fatto registrare oltre 4 mila visite.

Giovani volontari che hanno partecipato, sabato e ieri, all'itinerario che quest'anno la delegazione di Siracusa del Fondo ambiente italiano ha proposto con la visita alle chiese e ai palazzi del quartiere della Graziella, con appuntamento alla piazzetta del Carmine. Un percorso nella storia e nella memoria, non a caso intitolato «Tra clero e nobiltà. Frammenti di vita ritrovata», alla scoperta degli antichi riti del Medioevo, come l'esposizione di paramenti sacri nella chiesa di San Pietro al Carmine, ma anche la ricchezza delle suggestive volte di palazzo Abela-Danieli, degli inizi del Quattrocento con il suo portale a sesto acuto, il Monastero del Ritiro, con una mostra realizzata dall'Officina fotografica di Siracusa, ma anche i libri antichi e gli abiti delle confraternite messi in esposizione nella chiesa del Carmine, che ha anche ospitato due concerti.

Visite anche all'Albergo Vittoria, alla chiesa di San Tommaso, alla chiesa di San Filippo Neri, all'ex biblioteca comunale, ex Teatro Politeama Epicarmo. Molti di questi luoghi sono abitazioni private rese visitabili per l'occasione dai proprietari. «Ci sono state tante iniziative fatte negli anni e che poi hanno consentito di riaprire dei luoghi per troppo tempo rimasti inaccessibili - afferma Sergio Cilea, delegato Fai per la cultura -. Luoghi spesso dimenticati e che tornano alla memoria. L'obiettivo è quello di farli vedere alla cittadinanza, affinché prenda coscienza di queste meraviglie e all'amministrazione comunale affinché vengano promossi interventi di recupero per consentire una fruizione di questi luoghi a lungo».

Tra gli edifici anche palazzo Bongiovanni, palazzo Gargallo e palazzo Gargallo a San Leonardo, dove sono in corso dei lavori, mentre è rimasto chiuso il chiostro del Convento dei Carmelitani, di cui la Provincia non avrebbe concesso l'apertura.

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