SIRACUSA. L’anno scorso migliaia di persone attesero l’arrivo del suo corpo al Pantheon. Quest’anno, ben prima dell’inizio della processione, una folla di fedeli è scesa in strada per andare ad accoglierla in piazza Duomo. E lei, la Patrona, per usare le parole dell’arcivescovo Salvatore Pappalardo, “viene incontro a noi, suoi devoti, e si fa nostra compagna di viaggio”. È stata un continuo susseguirsi di emozioni la giornata di ieri, nel giorno in cui la città si è fermata per Santa Lucia. La festa, quest’anno, è stata segnata inevitabilmente dall’inizio del giubileo della misericordia e dall’apertura, ieri mattina da parte dell’arcivescovo, della porta santa in Cattedrale. «Il giubileo – ha detto Pappalardo – ci viene donato non per piangere sulla nostra imperfezione ma per valorizzare le occasioni di incontro con la gioia del Signore». L’arcivescovo ha invitato tutti “a spalancare la propria porta per fare spazio all’altro, rispettarlo e accoglierlo” e “ad andare incontro alle necessità dei più poveri” perché “condividere vuol dire imparare ad esistere e a pensare con gli altri”. Ma per Pappalardo in quest’anno santo bisogna essere in grado di “rispettare il prossimo avvicinandoci alla porta altrui senza pretese, nell’umiltà, nel rispetto, nell’autentica accettazione” e di “accogliere, aprendo la porta a chi bussa in cerca di ospitalità”. N