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Riapre dopo trent'anni il museo civico di Noto

Il museo civico, ospitato nel complesso del Santissimo Salvatore, sarà riaperto entro la fine del 2015

NOTO. Il futuro, molto prossimo, è già stato scritto: il museo civico, ospitato nel complesso del Santissimo Salvatore di corso Vittorio Emanuele, a quasi trenta anni dalla chiusura (era il settembre del 1987 e a Noto infuriava il caso "barocco pericoloso", con decine di monumenti sbarrati), e con più di due milioni di euro spesi per consentirne recupero e riutilizzo, sarà riaperto prima della fine del 2015. Due gli elementi che oggi fanno ben sperare: l'assegnazione, da parte del Comune, di ulteriori 250 mila euro per i conclusivi interventi di restauro, e l'"approvazione del progetto esecutivo redatto dalla Soprintendenza ai Beni culturali". È arrivato infatti il momento di affidare i lavori, tanto che il settore Lavori pubblici, a seguito dell'avviso di indagine di mercato per l'individuazione delle ditte da invitare alla procedura negoziata, ha proceduto alla scelta del contraente.

«Si è trattato di una nuova modalità di avviso negoziato - spiegano al Comune -: dieci delle quindici imprese invitate hanno manifestato interesse, subito dopo si è passati alla prima selezione delle domande per arrivare infine alla gara d'appalto vera e propria con l'individuazione della ditta che ha offerto il ribasso più conveniente per l'ente». Nuova vita per il museo civico accolto in un'ala dell'ex monastero del Santissimo Salvatore, l'equilibrato complesso architettonico che si sviluppa tra corso Vittorio Emanuele e via Dogali e Saati.

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