PALAZZOLO. Fare sistema e "scommettere sul ricco patrimonio di beni culturali che offre la Sicilia" questo è il "salto di qualità la capacità di proporsi. C'è ancora tanto da fare perché a fronte di un patrimonio culturale tra i maggiori non siamo riusciti a tirare fuori i frutti necessari per attrarre turisti". Non usa mezzi termini l'assessore regionale ai Beni culturali Antonio Purpura ieri a Palazzolo in occasione dell'inaugurazione del museo archeologico a palazzo Cappellani. Un invito chiaro quello lanciato per questo evento che dopo cinquant'anni ha riportato a Palazzolo gli oltre duemila pezzi della collezione Judica. Poche le risorse a disposizione, ma, come ha ribadito l'assessore, si aprono musei come questo, "sono un economista ai Beni culturali - ha aggiunto - e mi è stato chiesto di aprire lo scrigno per mettere i tesori a disposizione di queste generazioni e provare ad attivare un percorso di sviluppo". Beni culturali, quindi, da inserire nei distretti, come ha rilevato Purpura. Un messaggio chiaro quindi a concretizzare quella rete che su Palazzolo ha visto in pochi anni creare sinergia tra realtà come la casa museo "Antonino Uccello" o il Museo dei Viaggiatori in Sicilia. E ieri all'inaugurazione hanno partecipato non solo tanti rappresentanti delle istituzioni ma anche molti giovani che hanno ammirato da vicino quegli antichi reperti, i vasi, le anfore, l'iscrizione sulla toponomastica di Akrai, ma anche i crateri, le spille, le piccole statue raffiguranti le divinità che si potranno ammirare tutti i giorni dalle 9, gratuitamente per alcuni mesi, all'interno del palazzo di via Gaetano Italia. Tra i presenti anche gli eredi del barone Judica e della famiglia Cappellani. La capacità di fare sistema è stata ribadita anche dal coordinatore della segreteria tecnica dell'assessorato ai Beni culturali Gaetano Pennino. «Palazzolo è una cittadina che vanta due musei regionali - ha sottolineato - e ha una capacità attrattiva straordinaria, è un sito Unesco, tutte condizioni per applicare quel modello di sviluppo. Qui è stata siglata un'intesa che prevedeva di agire in rete per la fruizione dei siti e questo è un esempio da portare avanti». Il sovrintendente Calogero Rizzuto ha ripercorso le tappe di chi lo ha preceduto in questi cinquant'anni per riportare la collezione a Palazzolo, ma anche ringraziato i progettisti e i custodi. A illustrare in dettaglio la collezione Maria Musumeci della Sovrintendenza, che ha rilevato come questo sia un museo "in progress" dove si faranno mostre tematiche per la sua completa fruizione e l'archeologa Laura Carracchia che si è occupata in questo mese dell'allestimento del museo. Una data storica, ha ribadito il sindaco di Palazzolo Carlo Scibetta, che amplia l'offerta museale del paese. Dopo il simbolico "scioglimento del nastro" l'inno d'Italia cantato dai bambini del coro di San Sebastiano.