SIRACUSA. «La valorizzazione del patrimonio archeologico passa dalla istituzione dei parchi: occorre rompere ogni indugio». A ribadirlo è l’ex assessore regionale Fabio Granata che polemizza su un tema che sottolinea andrebbe affrontato e gestito «applicando le normative d’avanguardia esistenti in Sicilia dal duemila». «Invece - dice si parla a vanvera di politiche di valorizzazione e tutela del patrimonio archeologico. E questo è ormai una pratica intollerabile». «Ci sono interessi vari che fin ora hanno impedito l’applicazione di una legge che potrebbe far gestire Neapolis, Leontinoi, Megara, Thapsos, Akrai, Eloro, Pachino-Portopalo come autentici musei a cielo aperto, dotati di autonomia finanziare - dice l’ex parlamentare nazionale - coordinati da direttori all’altezza del compito e da consigli di amministrazione con le rappresentanze dei sindaci e delle professionalità del settore, dalle guide agli artigiani». Granata guarda poi al caso di Agrigento sottolineando che «in pochi anni ha decuplicato biglietti e ricavi gestendo in piena autonomia le risorse del parco - dice - sia per la manutenzione che per la sua ordinaria e straordinaria manutenzione». ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI