La polizia a Siracusa ha smantellato un traffico di sostanze stupefacenti curato dal clan Attanasio che operava anche con il cosiddetto Gruppo della via Italia e con il cosiddetto Gruppo della borgata nella gestione di bische clandestine.
L’organizzazione, secondo quanto accertato, avrebbe gestito lo spaccio di droga in città impedendo l’ingresso di altre realtà criminali, anche con l’uso di percosse o armi nei confronti di debitori. «Ne colpiamo uno ma ne educhiamo 100» afferma in una intercettazione Giuseppe Guarino, 42 anni, ritenuto il reggente della cosca, nei confronti di soggetti che non si sottoponevano alle volontà dell’organizzazione.
I dettagli dell’operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa nella Procura di Catania alla quale ha preso parte, tra gli altri, il procuratore Francesco Curcio. Tra gli arrestati oltre a Guarino, ritenuto il reggente della cosca dopo l’arresto del capoclan Alessio Attanasio, di 55, attualmente detenuto al 41 bis, e due donne, Anna Giustolisi, di 50 anni, compagna del capoclan Alessio Attanasio - attualmente al 41 bis -, che avrebbe fatto da tramite tra il compagno in carcere e gli altri esponenti del clan ed avrebbe messo a disposizione del clan il suo negozio, anche Franca Di Luciano, di 67, che avrebbe gestito una bisca clandestina. Il denaro sarebbe confluito nelle casse del clan e sarebbe servito per mantenere i detenuti in carcere, garantire l’assistenza dei familiari e pagare gli stipendi.
Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e di intercettazioni, dalle quali sarebbe emerso che Attanasio, tornato in libertà per una settimana durante il mese di luglio del 2022, avrebbe assegnato i ruoli di responsabili dei due gruppi della Borgata e della via Italia.
L’organizzazione riusciva a smerciare a Siracusa oltre tre chili di sostanze stupefacenti a settimana. Durante le indagini sono stati sequestrati un ingente quantitativo di droga, munizioni e sette pistole.
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