Siracusa

Mercoledì 20 Novembre 2024

La morte di Margaret, il pm acquisisce i tabulati telefonici degli indagati

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Verranno acquisiti i tabulati telefonici dei due medici, Marco e Marco Antonio Procopio, accusati di omicidio colposo per la morte di Margaret Spada, la ragazza di 22enne deceduta il 7 novembre dopo tre giorni di agonia seguita ad un intervento al naso in uno studio in zona Eur a Roma. Obiettivo degli inquirenti, coordinati dal pm Erminio Amelio, è ricostruire l’eventuale traffico telefonico intercorso dopo il malore avvenuto nello studio medico il 4 novembre e la telefonata al 118. Agli atti dell’indagine potrebbe finire anche l’audio della telefonata al numero di emergenza per capire che tipo di comunicazione è stata fatta sullo stato della giovane. I Nas dovranno anche effettuare un nuovo sopralluogo nello studio, ora posto sotto sequestro, per svolgere un inventario e verificare le strumentazioni di emergenza eventualmente presenti.

L'ipotesi del depistaggio

Quando i carabinieri del Nas hanno ricevuto la denuncia per la morte di Margaret Spada, il 7 novembre, e si sono precipitati allo studio medico di Marco e Marco Antonio Procopio all'Eur, ma erano già passati tre giorni interi dalla rinoplastica parziale che aveva mandato in coma la 22enne siracusana. Quello che si sono trovati di fronte i militari è stato un atteggiamento poco collaborativo, se non oppositivo, da parte dei due titolari. E questo, contando anche che i sigilli del sequestro sulla porta dell'appartamento sono stati poi coperti con un cartellone che invitava a riprogrammare gli appuntamenti, fa pensare che - per nulla colpiti dall'evento drammatico - gli stessi possano aver inquinato o cancellato le prove del fatto nei tre giorni in cui lo studio è rimasto aperto e funzionante. È l’ipotesi avanzata in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera.

L'anestetico misterioso

I Procopio non hanno fornito, né forse avrebbero potuto fornire per inesistenza, la documentazione relativa all'intervento. Lo aveva concordato via chat la ragazza direttamente con Marco Antonio Procopio, senza peraltro ricevere l'indicazione di presentarsi a digiuno, senza firmare il consenso informato, senza aver dovuto fornire indicazioni su eventuali allergie ai farmaci. I due medici non hanno poi esibito la documentazione amministrativa del centro, per il quale avevano chiesto invano, due volte, l'autorizzazione ad interventi di chirurgia e che la Regione ha confermato di non aver mai concesso. Non hanno poi spiegato, i medici, come già avevano mancato di fare al personale del 118, il tipo di sostanze iniettate alla ragazza, facendo riferimento generico a un «anestetico»

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