Il Nursing Up, Sindacato Nazionale degli Infermieri, accoglie con soddisfazione la recente ordinanza della Corte di Cassazione che sancisce l'illegittimità del ricorso eccessivo ai turni di reperibilità. La sentenza accoglie il ricorso di un infermiere contro l’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa, stabilendo che superare i limiti previsti dal contratto collettivo può costituire una violazione del diritto al riposo e alla vita privata.
Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, afferma senza mezzi termini: «Si tratta di un traguardo importante, sancito in favore delle centinaia di colleghi che da anni ci affiancano nelle denunce contro gli abusi nei turni di reperibilità».
Cosa che si verifica, in particolar modo, nelle regioni del nord. Abbiamo documentato, in questi anni, decine di casi di infermieri costretti a turni prolungati e non sostenibili, con richieste di reperibilità che oltrepassano ogni limite accettabile».
La Corte di Cassazione ha chiarito che la mancata fruizione del riposo, se comprovata, giustifica il diritto al risarcimento per il danno subito. Non è più necessario, inoltre, dimostrare l'impatto psicofisico: la violazione del diritto al riposo è già di per sé un danno sufficiente a garantire il risarcimento.
«Ora, prosegue De Palma, le aziende sanitarie non potranno più ignorare il benessere degli infermieri. È tempo che si agisca concretamente per garantire condizioni di lavoro giuste e sostenibili, senza compromessi sulla salute dei professionisti che quotidianamente garantiscono assistenza e cura ai cittadini. Il Nursing Up invita tutti gli infermieri che hanno subito abusi a far valere i propri diritti, contro le violazioni delle aziende sanitarie», conclude De Palma.
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