Incendio doloso alla Fortezza dell'Isola di Capo Passero, in provincia di Siracusa. Si ipotizza che si sia trattato di un gesto vandalico, ma gli incursori hanno anche portato via materiali preziosi. Il rogo si è verificato ieri, 17 agosto, ma ne è stata data notizia oggi.
«Se abbiamo aspettato 24 ore - dice il sindaco di Portopalo di Capo Passero, Rachele Rocca - è solo perché alla base ci sono validi motivi. Ciò che è successo ieri mattina sulla Fortezza Spagnola dell’Isola di Capo Passero colpisce al cuore, ancora una volta, la comunità portopalese tutta. Dei delinquenti sono entrati nel castello sull’isola, appiccando un incendio, distruggendo attrezzature, rubando un generatore di energia elettrica, facendo danni enormi alla struttura». La struttura presa di mira è gestita dall'Associazione 96010. «Questo - incalza il sindaco - non è un danno all’associazione Cap 96010, a Colapesce o all’amministrazione comunale, ma una pugnalata al cuore di una comunità cittadina».
Barbara Fronterrè, già candidato sindaco e ora consigliere comunale nella vicinissima Pachino, lo definisce, nel dare notizia del rogo, «un luogo che parla all'anima, radicato dentro di noi». Per questa ragione, sottolinea, l'incendio doloso «tocca il cuore» e «provoca tanta rabbia, perché è un attentato alla cultura, in un territorio che di cultura ha disperato bisogno».
«L’incendio nei locali della Fortezza - dice dal canto suo il deputato regionale di Forza Italia Riccardo Gennuso - è un atto vandalico grave che colpisce non soltanto i gestori di quella splendida struttura, ma anche tutta la comunità locale, che sulla valorizzazione di questo bene ha puntato tanto. Siamo vicini, nel condannare questo atto, all’associazione culturale Cap 96010 e all’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Rachele Rocca».
Proprio il sindaco Rocca esprime «solidarietà all’Associazione Cap 96010 presieduta da Alessandra Fabretti, che ringraziamo per l’impegno profuso nella gestione della struttura, alla Soprintendenza di Siracusa, che si è resa subito presente e vicina seguendo gli accadimenti, all’associazione Fiat Lux 2.0, che organizza lo spettacolo Colapesce-La Leggenda sull’Isola». Lo spettacolo non è stato fermato dall'irruzione. «Sicuramente - prosegue il sindaco - tutto si può sistemare, già ieri siamo riusciti ad allestire quanto necessario per fare svolgere regolarmente Colapesce nell’arco di pochissime ore, e materialmente non ci hanno scalfito perché tutto tornerà alla normalità. Ma moralmente questo gesto colpisce la comunità tutta, tutti i cittadini, ognuno di noi. Abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine, siamo in costante contatto con il comandante della stazione dei carabinieri Antonio Guarino, nella speranza che le indagini in corso possano portare ad individuare i colpevoli, qualche giorno dopo l’atto delinquenziale al magazzino del mercato ittico»
Barbara Fronterrè nel suo post descrive i danni causati alla struttura. «Il fuoco - dichiara - ha divorato il piccolo grande patrimonio di Colapesce-La Leggenda sull'isola. Bruciate attrezzature, abiti di scena. scenografie, per migliaia e migliaia di euro di danni. Bruciati gli antichi strumenti musicali della famiglia Napoli, pupari storici che dello spettacolo sono parte: so che hanno pianto, di fronte a questo scempio e vorrei mandare loro il mio abbraccio. A qualcuno farà ridere la perdita di un tamburo dell'800: è però un simbolo di ciò che perdiamo ogni giorno, per diventare pecorume senza storia. Esprimo la mia solidarietà, colma di affetto, alla piccola comunità di Portopalo, proprietaria morale dell'isola. E alla compagnia di Colapesce. Perché Colapesce non e' solo uno spettacolo bellissimo fuso con il paesaggio stratosferico, è un modello di come possono vivere ed essere conosciuti e fruiti (anche dai turisti) i nostri luoghi. Un modello rispettoso, creativo, popolare, che parla a tutti e segna la strada. Le indagini chiariranno quali mani hanno appiccato il fuoco e perché. Ma tante domande deve porsi chi crede e lavora in questo nostro territorio, baciato dalla bellezza e maledetto dall'assenza di civismo, dai malacarne, dalla debolezza e cecità di gran parte della politica di fronte a tutto questo. Le fiamme che bruciano Colapesce sono le stesse delle discariche abusive, dei roghi di immondizia, degli scempi, del becerume maligno che invade i social fingendo di essere "per il popolo", mentre al popolo toglie la dignità».
«Penso sia indispensabile - conclude il suo intervento il deputato Gennuso - andare oltre e manifestare una solidarietà concreta e per questo, alla ripresa dei lavori dell’Ars dopo la pausa estiva, proporrò ai colleghi di maggioranza e opposizione di individuare delle somme da destinare al totale ripristino della struttura e alla sua salvaguardia - aggiunge -. Questo luogo iconico è un simbolo di tutta la Sicilia, noto nel mondo per il suo fascino e la sua bellezza, e come tale va valorizzato e tutelato da vandali, criminali e incivili».
Caricamento commenti
Commenta la notizia