Irregolarità in materia di scarichi idrici che hanno portato alla contestazione di illeciti amministrativi per un importo complessivo massimo edittale di 516.000 euro sono state riscontrate negli ultimi tre mesi dalla guardia costiera di Siracusa durante controlli ad imprese operanti nei vari settori produttivi e ad impianti di depurazione acque reflue lungo la fascia costiera dell’intero compartimento marittimo, in particolar modo in prossimità di fiumi e corsi d’acqua che sfociano in mare.
I controlli hanno riguardato anche l’aspetto della gestione dei rifiuti derivanti dalle attività produttive. Due sono stati i titolari di imprese denunciati in ordine a distinte ipotesi di reato in materia ambientale. Nel primo caso è stata trasmessa un’informativa di reato in seguito ai risultati delle analisi dei campioni prelevati dal personale operante che hanno fatto registrare il superamento dei valori limite delle acque scaricate in mare da un impianto di depurazione in provincia di Siracusa. Nel secondo caso è stato accertato lo scarico diretto sul suolo dei reflui fognari provenienti dai locali sanitari di un’attività di ristorazione nei pressi di un corso d’acqua adiacente.
La guardia costiera di Avola, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, ha inoltre posto sotto sequestro un’area di circa 1.600 mq in località Santa Venericchia, sulle anse del torrente Risicone, che era stata adibita a discarica abusiva di rifiuti di ogni genere, pericolosi e non, compreso materiale ferroso e plastico, vasche in fibrocemento e rifiuti inerti da costruzione e demolizione.
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