Siracusa, a Ortigia una candela dimenticata scatena l’inferno nella chiesa di San Paolo Apostolo
Disattenzione o semplice dimenticanza? Danni in una delle chiese più antiche di Ortigia, nel salotto buono di Siracusa. Bisognerà stabilire le cause dell'incendio che, tra la notte di domenica e lunedì, all’interno della chiesa parrocchiale di San Paolo Apostolo, ad Ortigia, in pieno centro storico, alle spalle del tempio di Apollo, ha danneggiato alcune parti dell'edificio religioso. Stando alla prima ricostruzione operata dagli inquirenti - tuttavia sono ancora in corso ulteriori accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica dell'incendio -, sembrerebbe che le fiamme si siano scatenate all'interno del tempio paleocristiano, che sorge in via dell'Apollonion, nel quartiere un tempo abitato dalle famiglie dei pescatori, a causa di una candela rimasta accesa dalla sera precedente, mentre era in corso la tradizionale veglia pasquale, a conclusione della messa solenne che celebra la Resurrezione di Gesù. Il rogo, secondo quanto accertato, si sarebbe verificato una volta chiusa la chiesa e si sarebbe sviluppato lentamente. Ora, secondo le prime indagini, si contano danni alla struttura: il rogo ha provocato il danneggiamento e il crollo di una parte dell’architrave di quello che è ritenuto il luogo più antico dedicato alla memoria dell'apostolo Paolo, che secondo gli atti degli apostoli sbarcò a Siracusa e vi rimase per alcuni giorni. L’odierno edificio risale al XVII secolo ed è posto su un dislivello che fiancheggia l’ampia area del tempio di Apollo. Sulla cornice del frontone, nel timpano, è posta la scritta in ricordo della permanenza dell'apostolo Paolo nella città di Siracusa, mentre in un rosone di vetro policromo è raffigurata la sua effigie. Le indagini, affidate ai carabinieri del capoluogo aretuseo, proseguiranno nei prossimi giorni quando è previsto anche un più approfondito sopralluogo per accettare l'esatta entità dei danni.