Siracusa

Giovedì 21 Novembre 2024

Sei morti e 23 contagi da Covid nelle Rsa per gli anziani, a Siracusa ed Augusta due indagati

Avrebbero provocato il contagio di 23 persone, tra ospiti e operatori, e la morte di sei anziani in due case di riposo perché non avrebbero rispettato le norme di prevenzione contro il Covid 19. È l’accusa contestata dalla Procura di Siracusa agli amministratori, un uomo e una donna, di due residenze per anziani, una di Augusta e l’altra del capoluogo Aretuseo. Ai due indagati la polizia ha notificato un avviso di conclusione indagine che ipotizza i reati, in concorso tra loro, di omicidio colposo plurimo, aggravato da violazioni sulle norme in materia di lavoro e lesioni personali colpose. Secondo la Procura di Siracusa i due nelle due Rsa avrebbero violato le indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’infezione da Covid proprio nel momento in cui il virus si stava diffondendo. Per l’accusa, avrebbero permesso a un’operatrice di continuare a lavorare, spostandola da una Rsa all’altra, nonostante fosse stata a contatto con un’ospite che era risultata «positiva», omettendo le dovute comunicazioni all’Usca. Sempre secondo la Procura i due per «negligenze, imprudenze e imperizie» avrebbero provocato «una malattia-processo infettivo con durata inferiori a 40 giorni agli operatori della struttura residenziale». Le indagini, degli agenti del commissariato di Augusta, diretto da Marco Naccarato, sono state avviate dopo l’esposto che nel gennaio 2021 ha presentato la moglie di un ospite della residenza per anziani di Augusta, deceduto per le complicazioni respiratorie dovute alla polmonite da Covid-19. La donna non si sarebbe accontentata delle giustificazioni fornite dai responsabili della struttura e ha deciso di denunciare tutto alla polizia. «I due amministratori dopo aver impiegato il 2 dicembre 2020 un’operatrice socio-sanitaria presso la struttura di Siracusa, dove la stessa era venuta a contatto con un’ospite risultata in pari data positiva al Covid - contesta la Procura di Siracusa dopo le indagini della Polizia - disponevano che la stessa dal 4 dicembre prestasse l’attività lavorativa presso l’altra struttura per anziani nel comune Megarese, non ponendo in essere alcun protocollo sanitario per evitare il contagio all’interno della stessa». Inoltre, contesta l’accusa, non ci sarebbero state le comunicazioni all’Usca per il contatto stretto con positivi al Covid-19». I due amministratori inoltre non avrebbero adottato «speciali misure di tutela, quale l’utilizzo di dispositivi specifici per l’emergenza in corso». Nel giro di due mesi, a causa di tali negligenze, decedevano sei ospiti della struttura per anziani per complicanze respiratorie dovute a infezione da Covid-19».

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