La capitaneria di porto di Siracusa ha sequestrato tre depositi connessi ad un impianto di depurazione di acque civili, in contrada Calabernardo, nel territorio di Noto. Dai controlli effettuati con il personale tecnico dell’Arpa e del servizio Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) dell’Asp di Siracusa, sarebbero emerse violazioni delle norme a tutela dell’ambiente: nei depositi rifiuti «anche speciali, presumibilmente provenienti dai processi manutentivi, eseguiti, nel tempo alle varie parti dell’impianto di depurazione prive di alcuna autorizzazione» spiega la Capitaneria. Inoltre, «i depositi temporanei contenevano rifiuti non adeguatamente separati per tipologia e non erano regolarmente registrati come invece prevede la norma specifica sulla tracciabilità dei rifiuti».
Si tratta di aree del depuratore dove ci sono lavori ammodernamento e non di un provvedimento che riguarda il depuratore gestito dall’amministrazione comunale e per il quale sono stati investiti negli ultimi anni milioni di euro. Sembra che alcune ditte non abbiano rispettato le norme. In uno dei depositi è stata riscontrata «l’irregolare gestione dei fanghi provenienti dal processo di depurazione delle acque reflue urbane trattate all’interno del depuratore, privo di qualsivoglia accorgimento strutturale teso a garantire l’eventuale dispersione di percolato sul suolo». Al responsabile della struttura sono state contestate diverse fattispecie di reati di natura penale per aver violato la normativa nazionale in materiale di tutela ambientale.
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