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Siracusa, oltre mille persone alla marcia per la salvaguardia del Parco delle Mura Dionigiane

L'ultimo polmone verde di Siracusa Nord è stato distrutto dagli incendi, Pupillo: «Il rischio idrogeologico ora è altissimo»

Oltre mille persone e una grandissima partecipazione all’evento di sensibilizzazione che le Cantine Pupillo hanno organizzato con la partecipazione di Legambiente, Natura Sicula, Fai sezione di Siracusa e La Strada del Vino Val di Noto. Una marcia di consapevolezza sotto il Parco delle Mura Dionigiane, ultimo polmone verde di Siracusa Nord, completamente distrutto dagli incendi dei giorni scorsi. Scopo della marcia, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza che il sito ricopre dal punto di vista storico, archeologico e naturalistico e sul completo abbandono del Parco da parte delle istituzioni che dovrebbero occuparsene.

Dalla sua istituzione formale nel 2014, questo immenso polmone verde con i suoi ettari di biodiversità, ultimo baluardo allo sfruttamento intensivo del territorio e agli impianti industriali è abbandonato a se stesso e gli incendi che lo hanno devastato ne sono la prova più evidente.

«Da anni - spiega Carmela Pupillo - cerchiamo un’interlocuzione e ci battiamo affinché il Parco venga messo in sicurezza con interventi pianificati e organizzati senza ottenere, purtroppo, risposte esaurienti». «Con una gestione più oculata - spiega Pupillo - sarebbe più semplice gestire gli incendi o altri eventi calamitosi ed evitare così la distruzione dell’intera area archeologica dell’Epipoli». «Il rischio incendi per quest’anno è ormai scongiurato ma in autunno arriveranno come consuetudine le piogge e i medicane e sulla Balza senza più alberi, radici e vegetazione, il rischio idrogeologico sarà altissimo».

«Ringrazio personalmente le associazioni che hanno voluto partecipare al nostro evento e le tantissime persone che ieri hanno passeggiato insieme alla scoperta di un sito che molti neanche conoscevano». «La nostra battaglia di legalità - conclude Carmela Pupillo - continuerà in tutte le sedi opportune affinché il Parco delle Mura Dionigiane non sia solamente un perimetro tracciato su una cartina e abbandonato all’incuria e al degrado ma un luogo simbolo della città e della sua rinascita».

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