Era legato nel giardino di una villetta con una catena talmente stretta da avergli quasi segato in due l’addome, impossibilitato a muoversi da una corda corta che gli impediva anche di sdraiarsi. Queste le condizioni di maltrattamento
estremo in cui veniva detenuto da tempo un cane in una proprietà privata a Siracusa.
Dopo la segnalazione, i volontari LAV hanno immediatamente effettuato un esposto per chiedere l’intervento urgente della Polizia Municipale e dell’Asp veterinaria al fine di interrompere l’agonia del cane e salvargli la vita.
Il cane è stato quindi liberato dagli strumenti di tortura che gli avevano causato gravi ferite in tutto il corpo, sequestrato e portato presso una clinica veterinaria dove sta ricevendo tutte le cure necessarie.
Il responsabile delle sevizie inflitte al cane, probabilmente un randagio del territorio che era entrato nel terreno privato, è stato identificato e deferito all’autorità giudiziaria. “Le condizioni in cui versava questo cane sono incredibili, chi lo ha seviziato in questo modo è una persona socialmente pericolosa – commentano i volontari LAV Siracusa – Stiamo depositando una denuncia e ci costituiremo parte civile per fare tutto il necessario affinchè venga dato il giusto peso a quanto accaduto e per evidenziare, ancora una volta, che tali condotte devono essere prevenute attraverso una rete di controllo sociale che sappia riconoscere, come ormai confermato da diversi studi, che la crudeltà contro gli animali è una dei primi segni di pericolosità sociale”.
I volontari LAV monitoreranno da vicino la guarigione del cane per potergli garantire, una volta dimesso dalla clinica, una vita che gli consenta di dimenticare le atrocità subìte.
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