Siracusa

Domenica 24 Novembre 2024

Siracusa, il medico chiedeva mazzette per il riconoscimento di invalidità: lui interdetto, altri indagati

Carabinieri Nas

Un medico legale siracusano avrebbe chiesto mazzette tra i 500 e i 2 mila euro per far ottenere il riconoscimento di invalidità civile a persone che non avevano i requisiti. Tramite false certificazioni e raggiri il medico, che è stato interdetto dallo svolgimento della professione medica per 12 mesi, avrebbe fatto ottenere assegni pensionistici, indennità di accompagnamento, attestazioni di invalidità a persone sprovviste dei requisiti sanitari. Per i «pazienti» beneficiari delle indennità è scattato il sequestro per equivalente delle somme di denaro erogate Almeno 15 le truffe scoperte e documentate da Nas dei carabinieri di Ragusa, coordinati dalla Procura di Siracusa. Il professionista, e almeno una decina di altri medici, sono indagati per corruzione, falsità ideologica, falsità materiale, truffa in danni dello Stato. L’operazione denominata «Argante», il malato immaginario di Moliere, è durata circa due anni. Secondo i carabinieri, coordinati dal tenente Michele Torchiano, le consulenze si sarebbero svolte presso lo studio del medico: «100 euro per il certificato introduttivo, da 500 a 2 mila euro a iter concluso». Il medico avrebbe procacciato lui stesso i clienti o per lui lo avrebbero fatto anche altri «soggetti estranei all’ambiente sanitario», anche attraverso un patronato di Pachino, nel Siracusano. In alcune occasioni si sarebbe avvalso di altri medici specialisti per predisporre «fraudolente certificazioni di stati fisici e psicologici inesistenti». Il medico avrebbe fornito «istruzioni per mettere in atto una vera e propria messinscena: pazienti, seppur autonomi, muniti di sedie a rotelle o girelli per apparire affetti da gravi deficit motori, stati patologici depressivi inventati, simulazione di gravi deficit statico dinamici, indicazioni sull'abbigliamento da indossare in sede di commissione per apparire trasandati e malmessi». I militari avrebbero osservato alcuni «furbetti» nelle fasi della visita Inps, dove apparivano «annaspanti, zoppicanti, o spinti da un familiare sulla sedia a rotelle, ausilio favorito dallo stesso medico» mentre nella vita di tutti i giorni li avrebbero visti andare a fare la spesa, guidare l’automobile senza alcuna difficoltà, portare a spasso il cane.

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