Un detenuto ha aggredito sei agenti di polizia penitenziaria nella casa di reclusione di Augusta, nel Siracusano. Tutti gli agenti sono stati medicati: uno di loro ha avuto la rottura dello scafoide e la prognosi di 40 giorni; uno la prognosi di sei giorni per escoriazioni varie e tre agenti la prognosi di tre giorni per botte al torace. Il sesto agente aggredito è stato ricoverato in ospedale prima ad Augusta e poi trasferito a Siracusa. «E’ una situazione insostenibile - spiega Sebastiano Bongiovanni, dirigente nazionale del Sippe, uno degli agenti aggrediti -. Ad Augusta non ci sono più le condizioni per potere lavorare». Sembra che il detenuto sia andato in escandescenza perché non voleva stare nella cella e le guardie gli avevano detto di rientrare. «Ci auguriamo al più presto un intervento risolutivo Ringraziamo il vice provveditore di Palermo che ci ha chiamato per accertarci delle nostre condizioni» ha concluso Bongiovanni. Almeno una decina gli agenti intervenuti per fermare l’uomo che sembra abbia estratto anche diverse lamette per minacciare gli agenti.