Una frattura alla clavicola e un lieve trauma cranico per l’operaio vittima ieri (27 maggio, ma la notizia è stata resa nota ogggi) di un incidente sul lavoro all’Isab Lukoil, nel polo petrolchimico siracusano. Secondo Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil l’uomo, che si occupa di verniciatura per un’azienda dell’indotto, «mentre svolgeva la propria attività su un serbatoio e caduto da un ponteggio». Immediato il trasferimento all’ospedale Umberto I di Siracusa. «Questo ennesimo incidente mette in evidenza quanto sia necessario mettere in atto misure straordinarie di prevenzione - spiegano i segretari provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Angelo Sardella, Antonio Recano, Giorgio Miozzi - fermare la preoccupante sequenza di incidenti e mancati incidenti che stanno caratterizzando in queste settimane il petrolchimico Siracusano e che evidenziano ancora una volta la necessità di affrontare seriamente il tema della sicurezza. Tutti i soggetti deputati alla sicurezza sul lavoro devono assumersi le loro responsabilità per evitare altre morti, altri feriti. Vanno individuate e messe in atto al più presto pratiche ed azioni che vedano prioritaria la sicurezza». «La vita umana non può essere scambiata con nulla. È chiaro che ci sono delle responsabilità che devono essere individuate» afferma Marco Faranda, segretario provinciale della Fismic Siracusa, organizzazione dei lavoratori dipendenti dell’industria e dei servizi appartenente alla Confsal. «E’ evidente che - afferma - l’attenzione in tema di sicurezza sia calata: non si sono mai verificati incidenti nella zona industriale con questa frequenza. Anche in questo caso appare evidente la mancanza di controlli da parte della committente. Ho già lanciato la proposta di un tavolo che sotto il coordinamento della Prefettura possa mettere insieme Ispettorato del lavoro, sindaci e sindacato per dare un segnale forte alla zona industriale. Non servono le due ore di sciopero o il blocco degli straordinari solo una giornata della settimana. Le azioni devono essere concrete».