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Processo per la morte del parà di Siracusa Scieri, un imputato: «Nessuno mi crede innocente»

Emanuele Scieri

Sarà un processo con centinaia di testimoni quello che dovrà scrivere, dopo 23 anni, una verità giudiziaria sulla morte di Emanuele Scieri, il 26enne parà di leva, siracusano, morto nella caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999, secondo l’accusa in conseguenza di un atto di nonnismo. Si è aperto oggi il dibattimento davanti alla corte di assise di Pisa: due gli imputati, gli ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara, accusati di omicidio volontario in concorso. Un terzo loro ex collega, Andrea Antico, 42 anni, l’unico tuttora in servizio nell’Esercito, a sua volta accusato di concorso nell’omicidio di Scieri, è stato invece assolto dal gup lo scorso 29 novembre dopo aver scelto il rito abbreviato.

Oggi in aula era presente solo Zabara, che nel corso di una pausa della prima udienza, ha rilasciato un brevissimo commento: «Posso solo dire - le sue parole - che in questi anni nessuno tra i media ha coltivato il dubbio che io possa essere innocente e invece fino a prova contrario lo sono». Assenti in aula anche la madre dii Scieri, Isabella Guarino e il fratello Francesco, costituitisi parte civile: i loro legali Ivan Albo e Alessandra Furnari, hanno annunciato oggi «di avere depositato l’atto di impugnazione, sotto il profilo civile, per l’assoluzione» di Antico. «Lo abbiamo inoltrato anche alla procura che ne terrà conto nel suo ricorso che presenterà nei prossimi giorni». L’avvocato Albo ha poi aggiunto: «Riteniamo che la corte d’assise sia la sede naturale per accertare la verità dei fatti in merito alla vicenda di Emanuele Scieri, trovato morto nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto 1999, tre giorni dopo avere subito un atto di nonnismo la sera del 13 appena essere arrivato dal Car svolto a Scandicci (Firenze). Oggi abbiamo presentato una corposa lista di 140 testi». Ma nel corso dell’istruttoria saranno centinaia i testimoni che sfileranno nelle diverse udienze tenuto conto anche delle liste che hanno depositato il pm, Sisto Restuccia, e i difensori degli imputati.

L’udienza di oggi è servita a sciogliere alcune questioni preliminari di carattere tecnico-giuridico, compresa la richiesta dell’Avvocatura di Stato, dentro il processo a nome del ministero della Difesa sia come parte civile che come responsabile civile, di essere esclusa per quest’ultimo aspetto. Richiesta respinta dalla corte che ha già fissato un primo calendario delle prossime udienze: 7 maggio, 4 giugno, 2 e 13 luglio, 7 e 17 settembre, 1 e 19 ottobre, 12 e 30 novembre e 14 dicembre.

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