L’attesa per il defluire dell’acqua e la speranza che Medicane a Siracusa non abbia lasciato ferite troppo profonde sul Tempio di Apollo, uno dei monumenti più conosciuti della città. Apollo, come il nome del ciclone, che negli ultimi due giorni ha costretto un’intera provincia a barricarsi in casa provocando enormi disagi alla viabilità di tutta la provincia di Siracusa, oltre a costringere vigili del fuoco e protezione civile a più di un salvataggio di persone rimaste intrappolate dentro le abitazioni o le auto. E adesso che arriva il momento della conta dei danni, tra le preoccupazioni maggiori c’è l’immenso patrimonio artistico e monumentale di Siracusa. La situazione peggiore sembra essere proprio quella del Tempio di Apollo, all’ingresso del centro storico di Ortigia; il sito si è trasformato in una piscina a cielo aperto. «Non possiamo intervenire con le idrovore - spiega Salvatore Martinez, sovrintendente ai beni culturali di Siracusa - perché si rischierebbe di fare ulteriori danni. Dobbiamo solo attendere che l’acqua defluisca e poi verificare le condizioni del tempio. Purtroppo il sito si trova in una posizione tale che in caso di calamità di questo tipo l’acqua si accumula. Abbiamo già avviato una perizia perché il tempio ha bisogno di interventi di restauro che non sono più differibili». Nei prossimi giorni sono previste verifiche anche in altri monumenti della città. «Fino a questo momento - chiarisce Martinez - abbiamo riscontrato problemi solo al Tempio di Apollo e non in altri monumenti». A lanciare l’allarme sullo stato del patrimonio storico di Siracusa è stato anche l’Archeoclub d’Italia. «È indispensabile - sono le parole di Francesco Finocchiaro, direttore del Dipartimento nazionale di Architettura e Paesaggi di Archeoclub d’Italia - un piano di protezione civile nazionale attento al patrimonio artistico e monumentale del Paese. L’immagine del Tempio di Apollo di Siracusa è emblematica e testimonia come le aree archeologiche sono esposte a un degrado impossibile da sopportare. Sono tante le chiese che stanno subendo danni e con loro anche gli antichi palazzi. Pensiamo al Castello di Augusta per esempio, non ancora recuperato e violentato dalle intemperie che ne accelerano il degrado». Chi guarda ai tanti danni provocati dal maltempo è il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. «Ci vorrà un po’ di tempo per tornare alla normalità ma è evidente che tra Siracusa e la sua provincia i danni ammontano a diversi milioni di euro. Abbiamo fatto una serie di sopralluoghi perché tante famiglie hanno preferito non lasciare le loro case; stiamo cercando di rimuovere l’acqua e i detriti che ostruiscono i passaggi».