Continua il ponte aereo tra l'Afghanistan e la base militare di Sigonella, dove oggi sono state trasferite altre 550 persone, che erano arrivate in Sicilia tramite il Qatar nell’ambito dell’operazione «Allies Refuge»., con destinazione Filadelfia e uno scalo dell’aera di Washinton D.C. Al momento, ospiti della struttura che è dell’aviazione militare italiana, ci sono circa 3.000 persone tra cittadini statunitensi e richiedenti Vis, il visto speciale di immigrazione speciale e di altri afghani vulnerabili. Sono ospitate in case della base Nas Sigonella e in capannoni.
I dati sono stati resi noti durante un incontro con la stampa al quale hanno partecipato Kim Krhounek, ministra consigliere per gli Affari politici all’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, il contrammiraglio Scott S. Gray, comandante per la Marina Usa Regione Europa e Africa centrale, il comandante di Nas Sigonella, Kevin Picard, e a Howard Lee Rivera, comandante dell’aeroporto dell’aeronautica militare italiana di Sigonella. Lavorando in collaborazione con i suoi alleati dell’Aeronautica militare italiana e del governo italiano, la Nas Sigonella sta fungendo da luogo di transito per gli sfollati prima del loro successivo viaggio verso gli Stati Uniti e altre località.
Tendoni per la preghiera, ma anche per le visite mediche e per socializzare. Ma anche il prato dove i bambini possono correre, inseguendo l’immancabile pallone, assieme a un soldato americano. E’ la base Nas Sigonella che accoglie le persone arrivate dall’Afghanistan, facendo prima scalo in Qatar, pronte ad andare negli Usa, sognando l’America.
Ne sono arrivati 4 mila e ancora ne arriveranno in Sicilia, dove un accordo tra Italia e Stati Uniti prevede che non rimangano più di 14 giorni. Tra loro anche due minorenni non accompagnati, di 14 e 16 anni: c'è una lista prioritaria per loro che una volta arrivati negli Usa saranno presi in carico dai dipartimenti del settore. Tutte le persone arrivate sono state sottoposte al test anti Covid, ci sono stati dei casi positivi che sono stati subito isolati e trattati secondo quanto prevede la legge italiana.
«E' una grande operazione che necessità di un grande apparato che sta funzionando benissimo - commenta Howard Lee Rivera, comandante dell’aeroporto dell’aeronautica militare italiana di Sigonella - noi abbiamo la struttura logistica adeguata perché la basa è idonea ad accogliere un numero così alto di persone». «Vorremmo non farli partire - afferma il contrammiraglio Scott Gray, comandante per la Marina Usa Regione Europa e Africa e Centrale - questa operazione è stata una grande esperienza emotivamente molto bella. Vedere la felicità negli occhi dei bambini ci gratifica molto».
«Non potrei essere più orgoglioso dei miei uomini - dice il capitano di Vascello Kevin Pickard, comandante della Nas Sigonella - è stato un importante sforzo di solidarietà non solo dei militari, ma anche da parte delle famiglie e di associazioni e civili che ci hanno donato aiuti necessari per loro. Ci sono stati dei bambini arrivati con vestiti laceri, senza scarpe e in condizioni igieniche precarie: avevano bisogno di ogni cosa utile alla sopravvivenza».
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