Nuova aggressione nelle carceri siciliane. Dopo i casi avvenuti a Piazza Lanza a Catania, è nella struttura detentiva di Augusta che questa mattina, intorno alle 11, si è verificato l’ennesimo grave episodio. Lo denuncia la segreteria locale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
"Due detenuti extracomunitari hanno colpito a pugni alle spalle, un poliziotto di servizio. L’emergenza è frutto soprattutto di politiche sbagliate - scrive il Sappe in una nota -. Da 4 anni, l’amministrazione penitenziaria ha inteso utilizzare politiche gestionali che si sono rivelate fallimentari e pericolose. Ma è come se i vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria non si rendessero conto della nostra reale situazione. Gli stranieri detenuti, che sono un terzo del totale, hanno capito velocemente che, da noi, la disciplina non esiste. Si sentono e sono impuniti, sanno che comunque vada non rischiano nulla".
"È anche per questo che aumentano non soltanto le violenze, come mostrano le ultime aggressioni alla casa di reclusione di Augusta e a Catania Piazza Lanza - continua la nota -, in grave carenza organica da anni, circa 40 unità di una pianta organica surreale e non conforme alla realtà. Augusta è al collasso! Se serve, manifesteremo ad oltranza la Sicilia: ha bisogno di uomini no di tagli, assumete il personale", l'appello del Sappe.
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