Terreni sottratti ai proprietari per intascare i contributi, condannato l'ex deputato Coltraro
Il Tribunale di Siracusa ha condannato a 6 anni e 5 mesi di reclusione il notaio ed ex parlamentare regionale siracusano Giambattista Coltraro, accusato di falso in atto pubblico. Il professionista, nell’ottobre del 2015, fu indagato nell’inchiesta della procura di Siracusa, «Terre Emerse», conclusa con l’arresto di 11 persone sull'acquisizione illecita di terreni del valore di circa 3 milioni di euro. Per gli inquirenti, il gruppo, capeggiato dal carlentinese Antonino Carcione, avvalendosi di atti pubblici falsi, rogati dal notaio Giambattista Coltraro tra il 2011 ed il 2014, e anche con intimidazioni e danneggiamenti, avrebbe acquisito la disponibilità di oltre 2 mila ettari di terreno appartenenti ad ignari proprietari e, con la complicità di ispettori dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, avrebbe conseguito erogazioni pubbliche per oltre 200 mila euro. La posizione di Coltraro è stata stralciata rispetto a quella degli altri imputati, ma l’ex deputato ha sempre rigettato le accuse, ribadendo in più occasioni di aver messo la propria firma a quelle compravendite perché regolari.