Torna in carcere Dylan Foti, che assieme ad altri due amici (all'epoca dei fatti minorenni) uccisero a Floridia un noto panettiere del posto, Sebastiano Sortino. Foti, oggi 24enne, dovrà scontare 16 anni e otto mesi di detenzione. I militari lo hanno rinchiuso nel carcere di Augusta, dopo la condanna emessa dalla Corte d'Appello di Catania. L'operazione è stata condotta con non poche difficoltà, perché al momento della cattura, esattamente come fu 4 anni fa, amici e parenti del giovane si sono riuniti fuori dalla caserma della Tenenza di Floridia per protestare contro l’operato dei militari. Sortino venne ucciso a colpi di pistola nel settembre del 2016, da tre giovani, fra cui Dylan Foti, che a bordo di uno scooter affiancarono l’auto sulla quale viaggiava il panettiere. Le indagini, condotte dai carabinieri di Floridia e dai colleghi di Siracusa, permisero di identificare in poche ore i giovani responsabili dell’omicidio e di rinvenire la pistola Beretta calibro 7,65 con cui vennne commesso il delitto. L’omicidio scaturì per la vendetta che i tre giovani vollero operare dopo una sciocca lite avvenuta con la vittima, che li aveva cacciati dal suo locale per il loro comportamento chiassoso. I tre giovani stavano infatti giocando e facendo baccano nella panetteria lanciandosi a vicenda pezzi del pellet utilizzato per accendere il forno. Poche ore dopo i tre giovani raggiunsero su uno scooter il Sortino, che stava conducendo la sua auto, e gli spararono, cagionandone la morte. I tre subito dopo fuggirono e furono anche ripresi da una telecamera di videosorveglianza mentre, esaltati per il loro gesto, esultavano per la vendetta appena portata a termine. Il delitto destò molto scalpore in provincia ed ebbe eco anche a livello nazionale, e diverse furono le manifestazioni in memoria del panettiere. I due soggetti all’epoca dei fatti minorenni furono condannati dal Tribunale dei minori di Catania rispettivamente a 15 anni e 6 mesi e a 16 anni e 6 mesi. Dylan Foti invece fu in primo grado condannato a 16 anni ed otto mesi ed attendeva, dopo la temporanea scarcerazione, la decisione definitiva della Corte D’Appello di Catania.