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Donna di Avola denuncia: "Non viene garantita l'assistenza a mio padre, malato grave"

L’assistenza domiciliare per un malato grave, un uomo di 56 anni, originario di Avola, non viene garantita. Lo denuncia la figlia del paziente, Giorgia D’Amico, per cui il servizio di 62 ore settimanale, concordato con l’Asp di Siracusa, è a singhiozzo «a causa della mancanza di infermieri dell’associazione che si occupa dell’ADI in provincia di Siracusa».

L’uomo soffre di una grave malattia neurologica, atassia spinocerebellare, che non gli consente di respirare in modo autonomo. Ha bisogno di un ventilatore meccanico e come se non bastasse presenta un deficit motorio. Il 30 settembre scorso, l’Asp di Siracusa aveva proposto alla famiglia il ricovero del paziente nei locali del Suap, speciale unità di accoglienza permanente di Lentini ma i parenti hanno optato per l’assistenza domiciliare di 62 ore settimanali «oltre - ha fatto sapere la direzione generale dell’azienda - all’erogazione dell’assegno per disabili gravissimi di 1.200 euro mensili».

«Per diversi giorni siamo rimasti senza infermiere - afferma Giorgia D’Amico - e in altri è stato mandato per poche ore o al mattino o al pomeriggio. L’Asp è a conoscenza di tutto grazie alle innumerevoli pec che ho provveduto personalmente ad inviare, ma ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta, l’intervento in questi casi dovrebbe essere immediato data la particolare fragilità di pazienti come mio padre ma la soluzione non è ancora stata trovata».

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