«In questi giorni in cui ci prepariamo al Natale, in cui inutilmente si discute dell’orario della Messa di mezzanotte, siamo chiamati a ritrovare, nella povertà come apertura all’altro, la spinta e la capacità di rinnovare il grande miracolo dell’amore, che ha come primo gradino la giustizia e diventa efficace se l’impegno è corale». Lo dice il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, in occasione della Giornata mondiale della disabilità, richiamando le istituzioni e le comunità «perchè diano risposte pronte e adeguate.
«Dobbiamo ritrovare lucidità, lungimiranza, cuore, e sempre partire dai più deboli - scrive il presule - per custodire quel bene comune che ci qualifica come uomini e come cristiani. In questa crisi bisogna innanzitutto proteggere i più fragili: «Faccio mio l’appello - aggiunge il presule - perchè la crisi non diventi motivo per dimenticare i più vulnerabili, e continuerò a interpellare le istituzioni e le comunità perchè si diano risposte pronte e adeguate. L’impegno della nostra Chiesa, peraltro, ha già dato luogo nel tempo a tanti segni, non solo di attenzione, ma anche di protagonismo dei diversamente abili».
Dai Superabili di Avola ad Agape di Pachino ai Piccoli fratelli di Modica a Casa Tobia di Noto. «Ogni volta, insieme al segno - conclude il vescovo - si è attivato un passo in avanti: si è riusciti a superare barriere culturali e architettoniche; si è data dignità, nel riconoscimento che tutti siamo diversi e al tempo stesso uguali; si sono coltivati anche sogni e speranze. E nelle nostre comunità parrocchiali in genere i diversamente abili sono a casa loro e voluti bene»
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