Il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Siracusa ha eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di un'associazione a delinquere, costituita da un imprenditore, di origini calabresi, già in carcere per altra causa, un avvocato siracusano e una commercialista siracusana che secondo le Fiamme gialle, tra il 2014 e il 2017, avrebbe truffato 68 investitori.
L'ordinanza è stata emessa dal gip Carmen Scapellato su richiesta del sostituto della Procura di Siracusa Tommaso Pagano. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. All'imprenditore e alla commercialista è stato imposto l'obbligo di dimora e quello di presentazione alla polizia giudiziaria. Ai tre indagati è stato disposto il sequestro di 2 milioni 158 mila 403 euro, quale profitto del reato.
La commercialista e l'imprenditore, individuati quali promotori dell'associazione a delinquere, sono già stati arrestati nel dicembre scorso, nell'ambito dell'operazione antimafia denominata "Rinascita - Scott", promossa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. L'inchiesta, sfociata nell'operazione "Ghost financing", è scattata da una querela avanzata da una delle persone truffate, interessata a ottenere un finanziamento di tre milioni di euro. Secondo i militari gli indagati, "prospettando ai clienti la possibilità di ottenere finanziamenti a tassi agevolati o a fondo perduto, senza la necessità di fornire idonee garanzie patrimoniali o personali, hanno ingannato un considerevole numero di soggetti, inducendoli a versare cospicue somme di denaro al fine di attivare presunte pratiche di finanziamento. Le somme riscosse sono state poi utilizzate a fini personali quali, ad esempio, l'acquisto di beni di consumo e l'indebito finanziamento delle attività commerciali dell'imprenditore indagato".
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