Lavorava in nero percependo allo stesso tempo il reddito di cittadinanza. È stato denunciato in stato di libertà a Siracusa per aver fruito illegittimamente del reddito di cittadinanza percependo la somma di oltre 1.500 euro.
È quanto emerso dai controlli effettuati dai carabinieri in bar, panifici, ristoranti, cantieri edili, aziende agricole e strutture ricettive nel Siracusano.
Nel corso delle verifiche operate nei Comuni di Siracusa, Floridia, Solarino, Avola, Marzamemi, Noto, Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide e Lentini, sono state esaminate 233 posizioni lavorative, di cui 51 sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo.
Sono stati inoltri individuati 24 lavoratori in nero, nel corso dei controlli in cantieri edili, bar-ristoranti, panifici, aziende agricole e strutture ricettive. Nei confronti dei titolari delle sei aziende è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro.
Nei confronti di cinque datori di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Nel dettaglio: mancata formazione dei dipendenti, mancata sottoposizione a visita medica dei dipendenti, mancata verifica tecnico professionale della ditta subappaltatrice, omessa valutazione dei rischi, mezzi antincendio non adeguati e non sottoposti a regolari controlli, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza nei lavori in quota.
Inoltre 11 aziende ispezionate non hanno rispettato le misure anti-coronavirus. Contestate quindi numerose sanzioni sia penali che amministrative per aver omesso di fornire i dpi ai dipendenti (mascherine, guanti, ecc), per la mancata redazione del protocollo aziendale anti COVID-19, per la mancata costituzione del Comitato Aziendale per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, mancata o inidonea affissione dei dépliant informativi, mancato rispetto delle distanze interpersonali, ecc. Per tutte le aziende è stata richiesta al Prefetto di Siracusa l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’attività.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 149 mila euro e le ammende contestate ammontano a oltre 46 mila euro.
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