«Sono state riaperte le attività commerciali che erano state chiuse ingiustamente dalle interdittive antimafia della Prefettura». Lo ha detto l'avvocato Antonino Campisi, legale della famiglia Crapula, il cui ricorso presentato insieme all'altro legale Paolo Sirugo ai giudici della sezione catanese del Tribunale amministrativo regionale è stato accolto, per cui i tre negozi, Il fiorista di Desiree Crapula, il chiosco dei fiori Il fiorista srl ed il bar Waikiki di Roberta Di Maria hanno riaperto i battenti.
Il provvedimento, emesso dalla Prefettura di Siracusa, si poggiava sulla circostanza che le attività economiche erano riconducibili a Michele Crapula, indicato dai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania come il boss di Avola, legato alla cosca Trigila di Noto.
Inoltre, nel luglio del 2008, il soggetto fu coinvolto ed arrestato, insieme ad altre 55 persone in una delle operazioni antimafia, denominata Nemesi, la più importanti che è stata condotta nella zona sud della provincia di Siracusa negli ultimi anni. Furono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni, illecita concorrenza mediante violenza o minaccia, traffico di cocaina, hashish e marijuana, gestione di bische clandestine, ma anche sequestro di persona, tentato omicidio e porto di pistole, rivoltelle ed esplosivi.
L'articolo nell'edizione della Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia
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