Il sostituto della Dda di Catania, Marco Bisogni, durante il vertice del Comitato di coordinamento di Unità per la Costituzione, denuncia la sua esperienza nella Procura di Siracusa che è al centro dello scandalo giudiziario, sfociato un anno e mezzo fa nell'inchiesta Sistema Siracusa su una presunta compravendita di sentenze, che ha anche portato all'arresto del sostituto Giancarlo Longo.
"Abbiamo cercato di condurre e portare a termine indagini e processi contro alcuni colletti bianchi legati proprio al lato oscuro della magistratura". Parole dure quelle del pm che, quando sono scattati i provvedimenti cautelari, tra cui quelli degli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, si trovava già a Catania.
"Mentre giovani magistrati di provincia - ha spiegato Bisogni - provavano a riaffermare la legalità negli uffici il nostro autogoverno ha scelto e ha scelto male e ha mandato nell'ufficio un procuratore poi condannato per abuso d'ufficio, un procuratore aggiunto ora imputato per lo stesso reato ed un nuovo procuratore trasferito per incompatibilità ambientale", riferendosi all'ex procuratore Ugo Rossi, condannato in via definitiva per abuso d'ufficio in concorso assieme all'ex pm di Siracusa, a Maurizio Musco, rimosso dalla magistratura nei giorni scorsi a seguito di un provvedimento disciplinare del Csm.
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