Il gup del tribunale di Siracusa, Salvatore Palmeri, ha nominato due consulenti per ricostruire le ultime ore nella villa di contrada Isola dove si è consumata la tragedia di Licia Gioia, il maresciallo dei carabinieri trovato senza vita la notte del 28 febbraio del 2017. Per il decesso della donna è indagato, con l'accusa di omicidio volontario, il marito, Francesco Ferrari, 45 anni, in servizio alla questura di Siracusa. Il medico legale è Cataldo Raffino mentre il perito balistico scelto dal gup è Felice Nunziata: le operazioni avranno inizio il 4 luglio che dovranno concludersi il 15 ottobre con il deposito delle relazioni. Il difensore dell'indagato, l'avvocato Stefano Rametta, nel corso dell'udienza di ieri ha chiesto ed ottenuto dal giudice di escludere alcune dichiarazioni rilasciate dal poliziotto nelle ore successive alla morte della moglie in quanto, in quell'occasione, non era assistito da un legale. Nella ricostruzione della difesa, Licia Gioia, in preda ad una crisi nervosa, si sarebbe sparata alla testa con la sua pistola di ordinanza nonostante i tentativi dell'indagato, che ha scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato, di fermarla. Agli inquirenti, lo stesso marito avrebbe indicato tra le ragioni del malessere della vittima la gelosia, i problemi in ufficio con dei suoi colleghi e poi la circostanza di non aver avuto ancora un figlio. L'articolo nell'edizione di Siracusa del Giornale di Sicilia