"Non sono sostenibili i discorsi che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali". Con voce ferma, rivolto alla folla di persone radunata in piazza Duomo per la festa del Patrocinio di Santa Lucia, l'arcivescovo Salvatore Pappalardo ha ancora una volta ricordato a tutti che "la pace si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia". In una città segnata negli ultimi anni dagli arrivi di migliaia di donne, uomini e bambini costretti a fuggire dalla guerra e dalla povertà, davanti a una comunità che dopo aver dato prova di sapere accogliere queste persone ha anche mostrato un lato più intollerante, come accaduto nei giorni della nave "Sea Watch", monsignor Pappalardo, davanti al simulacro di Santa Lucia, ha ribadito con forza che "non possiamo lasciarci travolgere da questa ondata di odio ma dobbiamo, con più forza di sempre, essere strumenti e annunciatori credibili di pace". "Il terrore esercitato sui popoli contribuisce al loro esilio nella ricerca di una terra di pace - sono state le parole dell'arcivescovo - . La “casa” di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità, ogni Paese, ogni continente, nella loro singolarità e nella loro storia; è prima di tutto ogni persona, senza distinzioni né discriminazioni. È anche la nostra “casa comune”: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura con sollecitudine". La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola