Siracusa, agenti di polizia penitenziaria “sequestrati” a Cavadonna e costretti ad aprire le celle
Nuova aggressione agli agenti di polizia penitenziaria nel carcere Cavadonna di Siracusa. Alcuni poliziotti hanno subito l'assalto dei detenuti il giorno di Pasqua, nelle due sezioni di detenuti comuni. Secondo quanto denuncia il segretario del Sippe, Salvatore La Rocca gli agenti sarebbero stati “sequestrati” e costretti ad aprire le celle per consentire socialità non consentita nella casa circondariale. Quando hanno finito, ognuno ha fatto rientro nelle proprie celle. "Non sembra aver tregua la escalation di aggressioni poste in essere da porte di detenuti nei confronti del personale del corpo di polizia penitenziario - denuncia la Rocca - È davvero imbarazzante ed incredibile notare il silenzio dell'amministrazione, il silenzio dello Stato dinanzi ai fatti gravissimi che si stanno susseguendo giorno dopo giorno nelle carceri d'Italia e farne le spese, ancora una volta, è solo la polizia penitenziaria. "No, non vorremmo crederci, ma stando agli ultimi eventi si percepisce sempre più forte la debolezza dell'amministrazione centrale, la quale non sembro riuscire o gestire come si conviene quei problemi principali che poi portano alle conseguenze peggiori come suicidi, aggressioni, autolesionismi e proteste". Secondo il rappresentante del sindacato siracusano della polizia penitenziaria l'amministrazione sembra incapace di poter affrontare adeguatamente il problema del sovraffollamento delle carceri: "Il problema che arreca alle istituzioni italiane la rilevante presenza di stranieri detenuti ed il gravissimo problema dello carenza di organico dello polizia penitenziario che se non verrà ripristinata a breve potrebbe non soddisfare più neanche i minimi livelli di sicurezza di cui gli istituti penitenziari necessitano per lo sicurezza del Paese", conclude La Rocca.