Vende migliaia di smartphone su Amazon a prezzi stracciati riuscendo ad evadere il Fisco a Pachino. La guardia di finanza di Siracusa ha sequestrato beni ad un evasore per un totale di 1.307.938 euro.
I finanzieri hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla procura aretusea nei confronti della ditta “Globalphone” e del suo titolare. Sono stati posti sotto sequestro le disponibilità finanziarie, gli immobili, gli automezzi e le quote societarie.
La guardia di finanza di Pachino, già nel novembre dello scorso anno, aveva smascherato una ditta operante nel commercio online di smartphone che grazie ad un articolato sistema di frode aveva piazzato sul mercato dell’e-commerce grandi quantità di prodotti tecnologici a prezzi altamente competitivi, a discapito delle imprese concorrenti e nascondendo allo Stato milioni di guadagni.
Successivamente sono stati esaminati sia il profilo fiscale che quello tributario dell’impresa, operante nella zona sud della provincia aretusea. Così le fiamme gialle pachinesi hanno riscontrato forti incongruenze tra quanto rappresentato dalla ditta al Fisco e quanto emerso dai rilievi contabili e bancari.
In particolare, l’analisi dei flussi finanziari incrociati con la documentazione contabile acquisita, ha permesso ai militari di ricostruire i reali volumi di ricavi conseguiti dall’impresa, la quale aveva completamente omesso di presentare le dichiarazioni ai fini delle imposte dirette, dell'Irap e dell’Iva.
L’articolata indagine economico-finanziaria è infine sfociata nella denuncia alla Procura della Repubblica di Siracusa del titolare della stessa per l'omessa dichiarazione e occultamento o distruzione di documentazione contabile.
Secondo quanto è emerso dalle indagini il titolare della ditta Globalphone avrebbe piazzato sul mercato online, attraverso la piattaforma Amazon, grandi quantità di prodotti a prezzi altamente competitivi, di molto inferiori a quelli di mercato, grazie all’Iva sulle vendite non versata all’erario, garantendosi così cospicui guadagni. È stato stimato che sono stati venduti oltre 20.000 cellulari irregolarmente, con un guadagno illecito di oltre 8 milioni di euro con un conseguente mancato incasso per lo Stato di quasi di 2 milioni di Iva, oltre 700.000 euro di Irpef e quasi 400.000 di Irap.
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