Ci sono altri due siracusani, l'ex dirigente del comune di Siracusa, l'ingegnere Mauro Calafiore e Vincenzo Ripoli, nel nuovo troncone di inchiesta “Sistema Siracusa” della Procura di Messina che ha portato all'arresto di Ezio Bigotti, imprenditore piemontese, presidente del gruppo Sti aggiudicatario di numerose commesse della Consip, centrale acquisti del Tesoro e Massimo Gaboardi, ex tecnico petrolifero Eni, entrambi ai domiciliari ed accusati di corruzione in atti giudiziari e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale.
Ripoli e Calafiore, indagati per falso ideologico, sono tirati in ballo nella vicenda che ha riguardato Bigotti, il quale, per uscire dai guai, a seguito delle inchieste delle Procure di Roma e Torino dopo un accertamento dell'Agenzie delle Entrate, si sarebbe rivolto a Pietro Amara e Giuseppe Calafiore.
Che avrebbero convinto l'ex pm Giancarlo Longo ad aprire un fascicolo sul conto di una società di Bigotti per farsi assegnare le inchieste di Roma e Torino ed affossare successivamente il procedimento.
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