"Non sono a capo di alcun consesso, non ho esercitato pressioni sugli uffici comunali per indirizzare gli affidamenti ai privati che sono stati assegnati in modo regolare". È durato oltre 2 ore e 50 minuti l’interrogatorio del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, travolto, insieme ad altre 8 persone, dall’inchiesta per corruzione denominata "Muddica", portata a termine dagli agenti del commissariato di polizia di Priolo. Il capo dell’amministrazione, che è agli arresti domiciliari come il suo ex vice, Stefano Elia, ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari del tribunale, Carmen Scapellato, difendendosi su ogni punto rispetto alle contestazioni dei magistrati della Procura che lo accusano di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti in danno della pubblica amministrazione. La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola