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Appalti e gare truccate per le opere nel porto di Augusta: sei arresti

Quattro professionisti e due funzionari dell'autorità portuale di Augusta avrebbero messo su in sistema di appalti pilotati per la realizzazione di importanti opere infrastrutturali del locale porto commerciale. Gli appalti "pilotati" rientrano nella “Scheda Grandi Progetti - Hub porto di Augusta", opere finanziate nell'ambito della programmazione 2007/2013 con fondi Pon e ammontano a circa 100 milioni di euro.

Secondo quanto ricostruito dal nucleo di polizia economico finanziaria, i bandi e i disciplinari di gara non sarebbero stati predisposti dai funzionari dell'ente pubblico appaltante, ma realizzati da professionisti titolari di una società di progettazione siracusana. Inoltre in alcune circostanze, alcuni commissari di gara, dopo aver svolto l'incarico di componente della commissione aggiudicatrice, ricevevano incarichi di consulenza dalla società che si era aggiudicata l'appalto.

Secondo gli inquirenti i tre privati avrebbero ideato i bandi e i disciplinari di gara, mentre i responsabili unici del procedimento dell'autorità portuale si sarebbero limitati, di fatto, alla stampa e alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Un collaudato sistema che avrebbe permesso ai professionisti di assicurarsi consulenze per quasi 8 milioni di euro, da incassare dai vincitori delle milionarie gare d'appalto. Per la gestione dei contratti di consulenza i tre professionisti avrebbero anche creato alcune società di diritto maltese, utilizzate solo per incassare i relativi compensi.

I due funzionari dell'autorità portuale che erano incaricati di gestire le gare di appalto come responsabili unici del procedimento, avrebbero incassato circa 500 mila euro ciascuno. Nei personal computers utilizzati dai privati è stata trovata documentazione di quasi tutte le gare di appalto bandite, diversi atti dell'autorità portuale. Lo studio di progettazione aveva stipulato accordi con le imprese che avrebbero vinto gli appalti ancor prima che venisse pubblicato il bando di gara. Inoltre gli indagati hanno ammesso che gli atti di gara erano stati predisposti da mano privata.

A ideare e pilotare il sistema corruttivo sarebbe stato l'ingegnere dello studio di progettazione, regista del sistema di distribuzione degli appalti. Soci in affari invece gli altri titolari dello studio, un architetto e un geometra, tra loro fratelli e i due funzionari pubblici piegati al sistema. È stato arrestato per corruzione un altro professionista,  commissario di gara. Sono stati interdetti dall'attività di ingegnere per sei mesi a un consulente dell'autorità portuale di supporto al Rup, e per dodici mesi a un altro un commissario di gara.

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