Rivolta delle migranti nel centro di accoglienza di Solarino: carabinieri aggrediti, arrestate in 5
Rivolta di donne migranti in un centro d’accoglienza in provincia di Siracusa. La protesta è scattata questa mattina perché da mesi le ospiti non hanno ricevuto i soldi del pocket money. Per questo motivo non hanno permesso agli operatori di entrare o uscire dal centro d’accoglienza. E’ accaduto nel Cenacolo domenicano di Solarino, che ospita solo donne. I carabinieri sono intervenuti perché le ospiti si erano barricate e sono stati aggrediti. Cinque donne sono state arrestate. Questa mattina alle 7 i militari sono intervenuti nel centro. Le ospiti della struttura, tutte donne di giovane età, in attesa di riconoscimento dello status di rifugiato, alcune delle quali in stato di gravidanza, hanno eretto delle vere e proprie barricate per protestare. Le migranti si sono lamentate per il fatto che da mesi non ricevevano il pocket money, impedendo agli operatori della struttura di entrare ed uscire. I carabinieri non sono potuti entrare dall’ingresso principale della struttura perché bloccato da barricate e presidiato da almeno venti donne. Appena hanno visto i militari le migranti hanno iniziato a minacciarli impugnando bastoni. Alcune di loro hanno invitato le donne in gravidanza a sdraiarsi davanti alle barricate per evitare che i carabinieri le spostassero. I militari hanno deciso di entrare lo stesso all’interno scavalcando il muro di cinta. Cinque donne a capo della sommossa hanno aggredito i carabinieri con bastoni, morsi, calci e graffi. Due donne, ritenute responsabili delle aggressioni e dei disordini, sono state accompagnate in caserma. Altre tre sono fuggite a piedi per le vie circostanti al centro di accoglienza, tentando di nascondersi all’interno di alcuni fienili in zona. I carabinieri subito dopo sono riusciti a individuarle e ad accompagnarle in caserma. Le cinque migranti, tutte giovanissime, di età compresa fra i 18 e i 25 anni e incensurate, originarie della Costa d’Avorio e della Nigeria. Sono state arrestate per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale ed accompagnate nel carcere femminile catanese di Piazza Lanza così come disposto dall’autorità giudiziaria.