Cinque anni di carcere e le dimissioni dalla magistratura: è la proposta dell’ex pm Giancarlo Longo, accusato di corruzione, al gip di Messina che celebra l’udienza preliminare del procedimento sul cosiddetto "Sistema Siracusa" in cui il magistrato è imputato insieme ad altre 12 persone. La Procura di Messina, titolare dell’indagine, ha dato parere favorevole. Oggi il giudice dovrebbe pronunciarsi.
Il procedimento nasce da una inchiesta dei pm della città dello Stretto, guidati da Maurizio De Lucia, competenti proprio per il coinvolgimento di Longo che all’epoca delle accuse era in servizio alla Procura di Siracusa. L’inchiesta ha al centro due avvocati, Piero Amara e Giuseppe Calafiore, le cui posizioni sono state stralciate dal filone principale, che per anni hanno pilotato inchieste e fascicoli al tribunale di Siracusa per avvantaggiare loro clienti di peso come i costruttori siracusani Frontino. Longo, in cambio di mazzette e regali, avrebbe messo a disposizione la sua funzione di magistrato condizionando le inchieste.
Il gip Simona Marino, oltre al patteggiamento di Longo, deve decidere il rinvio a giudizio di Francesco Perricone, Alessandro Ferraro, Sebastiano Miano, Fabrizio Centofanti, Giambattista Coltraro, Gianluca De Micheli, Giuseppe Guastella, Vincenzo Naso, Salvatore Maria Pace, Riccardo Sciuto, Davide Venezia, Mauro Verace.
Amara, che ha iniziato a collaborare coi pm di Messina, con le sue dichiarazioni ha portato, il mese scorso, all’arresto di un ex giudice del Cga siciliano, accusato di corruzione in atti giudiziari e ritenuto un pezzo di quel «sistema Siracusa» finito al centro dell’inchiesta.
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