Un tavolo straordinario che coinvolga sindacati e prefetto per affrontare la piaga del lavoro in nero e delle imprese irregolari a Siracusa. È questa la richiesta di Saveria Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale, segretari generali provinciali di Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL. "Ancora imprese irregolari, ancora imprese in nero, ancora lavoro sottopagato, sempre più insicurezza e carenza di formazione nei cantieri - scrivono i sindacati in un comunicato - è un viaggio degradante quello che effettuiamo ogni giorno attraversando i cantieri edili della provincia di Siracusa. È arrivato il momento di affrontare queste piaghe con la creazione di un tavolo straordinario di crisi, istituito presso la Prefettura di Siracusa, ove enti bilaterali di settore, parti sociali e istituti di vigilanza si mettano a lavorare insieme, ognuno con le proprie prerogative, conoscenze ed esperienze. Analizzare da cima a fondo il territorio. Serve innanzitutto questo". Il fenomeno del lavoro in nero è sempre più diffuso nel Siracusano, nel 2017 le ispezioni dei carabinieri hanno permesso di scoprire 224 lavoratori in nero, tra loro 82 stranieri di cui 4 minorenni. Sono state invece 68 le imprese sospese per avere impiegato oltre il 20% della manodopera «in nero». Anche nei primi mesi del nuovo anno sono stati scoperti nuovi casi con protagonisti extracomunitari. "Noi siamo a disposizione con le nostre forze in campo - continuano i sindacati - scandagliamo il territorio insieme, a partire dal comune capoluogo. Condividiamo le banche dati contestualmente e costruiamo un report dettagliato delle criticità riportate in premessa. Da appalti pubblici più o meno importanti, bypassando il contratto edile, con precisione chirurgica, utilizzando altre forme contrattuali meno sicure e sottopagate agli appalti privati dove si rilasciano concessioni edilizie con troppa facilità, senza poi controllare la serietà delle imprese, abbiamo un campionario degli orrori di tutto rispetto". "Siracusa difetterà in molte cose ma in quanto a fantasiosi esperimenti per fregare il contratto edile, è quasi imbattibile. Stimiamo, ad oggi, almeno il 25/30% di irregolarità di vario tipo. Chi legge il comunicato, in questo momento, deve sapere che 1 cantiere su 4 sta operando con almeno una delle irregolarità riportate. Chi paga? Ovviamente i lavoratori, vessati perché in ovvia condizione di subalternità per l'esigenza disperata di sostegno economico, a maggior ragione con questi tassi di disoccupazione. Ma anche le imprese regolari che con questo sistema, subendo un dumping contrattuale mostruoso, sono vittime sacrificali". "Questa corsa al ribasso - concludono - rischia di innescare un effetto trascinamento verso le irregolarità diffuse di questo territorio che preoccupa moltissimo. Serve una svolta straordinaria. Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL sono pronte a varcare le porte della procura e iniziare a documentare con video-denunce le diffuse irregolarità. Il signor Prefetto ci legga, poi ci convochi e poi ancora ci ascolti per avviare una operazione vera di emersione del lavoro nero o sottopagato di una provincia che sta naufragando nella illegalità".