Nessun voto di scambio politico mafioso fra Giuseppe Gennuso, Massimo Rubino e Francesco Giamblanco, genero del boss di Avola, Michele Crapula. Secondo la quinta sezione del Tribunale del Riesame di Catania non ci sarebbe alcuna prova di voto di scambio politico - mafioso, per la caratura dei personaggi coinvolti e non ci fu alcuna azione intimidatoria nei confronti di terzi. Resta in piedi l’ipotesi del voto di scambio senza l’aggravante del metodo mafioso. È stata depositata la motivazione dell’ordinanza dei giudici del Tribunale del Riesame di Catania sul presunto voto di scambio avvenuto nel Siracusano, per le Regionali del 2017. I giudici etnei hanno rimesso in libertà il parlamentare all’Ars, Pippo Gennuso. Per gli avvocati Mario Fiaccavento e Nicola Pietro Granata, difensori di Gennuso, «quello che è stato scritto dai giudici conferma la estraneità del nostro assistito a rapporti con gruppi mafiosi a qualunque livello e, coerentemente, non a caso il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza cautelare del gip con riferimento a tutti gli indagati».