SIRACUSA. Ha trascorso la notte nel carcere di contrada Cavadonna Paolo Cugno, 27 anni, il bracciante agricolo accusato di avere ucciso a coltellate la fidanzata ventenne, Laura Petrolito, e di averne buttato il corpo in un pozzo nelle campagne di Canicattini Bagni. Dopo ore di interrogatorio Cugno ha confessato il delitto ed è stato fermato. Un omicidio di impeto per gelosia: è questo il movente. La coppia, come hanno raccontato diversi testimoni tra cui il padre della vittima, litigava da mesi. Teatro del delitto un appezzamento di terreno in contrada Tradituso, tra Noto e Canicattini Bagni, di proprietà di Cugno, dove la coppia sabato sera si era recata per dare da mangiare agli animali. L'omicida ha confessato ieri a tarda sera, dopo una lunga giornata di interrogatori. Cugno è adesso in stato di fermo con l'accusa di omicidio aggravato. "Si tratta di aspetti che stiamo ancora approfondendo - spiega il procuratore di Siracusa, Francesco Paolo Giordano - ma riteniamo possa essere stata una violenza progressiva". Una relazione problematica tra la coppia che 8 mesi fa aveva avuto un bimbo. Nessun segno di pentimento nel giovane: "Ha confessato con lentezza e titubanza - racconta il sostituto procuratore Marco Dragonetti, che ha diretto le indagini dei carabinieri - . Difficile rimanere impassibili in un momento simile. Poi ha reso una descrizione dettagliata dei momenti prima dell'omicidio". "Un'attività investigativa delicata per una vicenda drammatica - dice il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Luigi Grasso -. Da quando siamo stati avvisati dal padre della ragazza della scomparsa, fino al ritrovamento del cadavere e poi successivamente". I carabinieri domenica mattina si sono recati nell'appezzamento di terreno di Cugno, ritrovando il cadavere che era stato gettato in un pozzo, chiuso con un coperchio. Ma un braccio era rimpasto incastrato. I militari dell'Arma hanno poi rintracciato Cugno che vagava nei dintorni. "Il decesso dovrebbe essere avvenuto intorno alle 22 - aggiunge il colonnello Grasso -. C'è stata l'ennesima lite quasi certamente per gelosia. Lui ha preso un coltello che si trovava nel capanno e l'ha accoltellata. Poi ha gettato l'arma in campagna ed ha tentato di nascondere il corpo". L'autopsia che sarà eseguita probabilmente nella giornata di domani chiarirà se la giovane è stata picchiata prima di essere uccisa. L'assassino avrebbe rivelato agli investigatori anche dove si trovava l'arma utilizzata per pugnalare Laura. La giovane coppia, che viveva col padre di lei, ha un bimbo di 8 mesi. A soli 16 anni la ragazza aveva avuto un altro figlio dal fidanzato dell'epoca: il piccolo era stato affidato ai nonni paterni. Sabato sera Laura e Paolo sono usciti per una passeggiata, forse l'ennesimo chiarimento dopo l'ennesima lite. Non vedendoli rientrare a casa, il padre di Laura ha dato l'allarme e sono scattate le ricerche. Ieri mattina il tragico ritrovamento da parte dei carabinieri: il corpo, sfregiato da numerose coltellate, si trovava all'interno di un pozzo artesiano, in contrada Tradituso, tra Noto e Canicattini Bagni.