NOTO. "La beneficenza fa parte della vita degli esseri umani, siamo tutti esseri bisognosi. Le persone che stanno bene hanno il dovere e il diritto di soccorrere quelle che hanno bisogno, affinchè si faccia maggiore giustizia". A dichiararlo è monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto. "La popolazione globale sviluppa una forbice disastrosa, una gerarchia 'assurdà la chiama Renato Zero nella canzone 'Gesu”. E’ giusto che la forbice non si allarghi ma si ricomponga. Ogni gesto, anche piccolo, di umanità fatto con l’umiltà di chi non vuole dall’alto - quasi pietisticamente - offrire qualcosa ma di chi si mette nella condizione degli altri, i piccoli gesti che vanno incontro ai bisognosi sono ben accetti", ha detto Staglianò, a margine della visita all’arcivescovado da parte dei principi di Borbone, Carlo e Camilla, dove i Reali hanno donato un defibbrilatore alla squadra di calcio locale. "Con i principi abbiamo parlato del Centro diagnostico cardiologico Pino Staglianò, diventato un centro di eccellenza in Congo. Con la promessa concreta del policlinico Morgagni di Catania di inserire l’emodinamica, il centro diventerà il più importante di tutto il Paese", dice il vescovo di Noto Antonio Staglianò. "Abbiamo intercettato centinaia di bisogni dall’Uganda per essere buoni samaritani. Noi ci impegniamo perchè Gesù ci chiede di non chiudere gli occhi davanti al dolore e al bisogno degli altri, perchè noi viviamo in un certo benessere", aggiunge il vescovo a margine della visita all’arcivescovado da parte dei principi di Borbone, Carlo e Camilla, sottolineando il ruolo del Centro "Pino Staglianò" nella diocesi di Butembo-Beni in Congo, operativo dal 2014 e inaugurato il 22 gennaio 2016.