NOTO. Tra fede, mistero, colore, folclore, pietà popolare, tradizione e soprattutto forte partecipazione, domenica Noto ha celebrato la festa estiva del suo patrono san Corrado, l'eremita piacentino che sul finire del Trecento, dopo una vita alquanto movimentata, scelse di vivere in solitudine e preghiera nella Valle dei Pizzoni, nella borgata di san Corrado fuori le mura, dove oggi sorge l’eremo a lui dedicato.
Una festa dal sapore antico (il rito appartiene, sin dalla metà del Cinquecento, alla Noto Antica, distrutta dal terremoto del gennaio del 1693) che si ispira agli autentici ideali del santo, quella che per l’intera giornata di domenica ha celebrato la comunità religiosa. Un rito antico dal toccante fascino che, anno dopo anno, mostra la concreta e piena virtù della solennità cristiana inserita intimamente nell’esercizio della carità fraterna e che è capace di descrivere l'autentico connubio tra tradizione e devozione popolare.
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